20 Aprile 1999 - «Un disastro». Cosí Greenpeace definisce la diffusione di fosgene nell'area della raffineria di Pancevo colpita da bombe Nato, spiegando che in caso di esplosione si puó trasformare anche in diossina.
«Non si conosce la quantitá di fosgene che si é diffusa - ha detto Fabrizio Fabbri di Greenpeace - ma si sa che il fosgene é una sostanza chimica tra le piú tossiche, tanto che si stanno studiando protocolli per la sua eliminazione».
Fabbri come esempio porta il fosgene stoccato a Porto Marghera. «Secondo i piani di sicurezza elaborati in caso di esplosione - dice - il rischio morte é compreso nel raggio di 4 chilometri e l'evacuazione é prevista entro gli 8 chilometri dal punto dell'incidente. E a Marghera le quantita di fosgene non sono rilevanti».
Il pericolo sta nell'inalazione che puó creare intossicazioni acute che possono portare anche alla morte. In caso di esplosione poi - ricorda Fabbri - si formano i micidiali composti organoclorurati, come la diossina.
Il fosgene é un cloruro di carbonile utilizzato come intermedio per la produzione di plastiche.
Fonte: Greenpeace www.greenpeace.it
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